Dal 1950
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Da Tanina e Pino nacque Nino, era il 3 agosto 1950

Mi hanno voluto un quarantaquattrenne  e una quarantenne. Da quel che ricordo si sono voluti finalmente bene. Mi hanno battezzato per procura: la nonna paterna Anna, unica nonna, vedova, nel giorno del battesimo stava male. La madrina, la moglie del delegato: Zio Ciccio e zia Nunzia.

Ricordo la nonna, l’unica nonna che ho conosciuto e che ha preferito andarsene quando avevo 3 anni,  che faceva il “pane”con me sulle sue ginocchia, mentre, malata, era a letto.

I denti sanguinanti quando ancora non sapevo camminare.

Andavo in triciclo ed eravamo ad Alì Marina. Mela D’Arrigo. C’era la spiaggia di ciottoli, il mare e tanti che mi dicevano che ero bello e che non si capiva se fossi una bimba o un bimbo. Oggi so di essere più bimbo che bimba! Capelli biodi, buccoli …  Ricordo, perché ho le foto, che avevo il pigiama a strisce.

Poi Fiumedinisi, il freddo, giocavo con i carabinieri, la “mia” prima macchina da scrivere. Le biciclette per i “punti di riunione”. La terrazza, il cane che mi terrorizzò. I viaggi in treno, in treno a vapore, verso Palermo, i preparativi per tornare a Palermo. (Le caponate, il vin santo, i mobili imballati).

Era un giorno di neve, era febbraio 1956 e tutto stava cambiando.

 

Nato a Castelbuono il 1-2-1906, era sott'ufficiale del Carabinieri ( se vuoi, scarica il suo diario di guerra )

Nel novembre del 1956, il 21 la morte ce lo portò via. Mi ricordo, avevo 6 anni, che piansi ma anche che, nel giorno del trigesimo,  scorazzai per i viali del cimitero.

Poi gli anni andarono avanti e mia Madre si rimise a lavorare e lo zio Ciccio, la zia Nunzia e la zia Pina  fecero del  tutto pèrchè quegli anni bui fossero vivibili.Il rito dei regali nascosti la notte dei morti

Dei miei primi giorni di scuola ricordo che non volevo andare perché non sapevo nulla. Di Socrate allora non sapevo!

L’asiatica, la macchina da cucire con cui mia madre ricominciò a fare la sarta. Il cappotto di cammello, il braciere e lo zucchero e le scorze d’arancio nel braciere per fare odore. 

La mia prima comunione e la cresima  con un padrino eccezionale, il dott Mimmo Inzerillo, morto intorno al 73. Un medico pediatra importante ed eccezionale con  una moglie bellissima.

 

La scuola che ho vissuto, non ricordo diversamente, è stata senza infamia e senza lode anche se tutti dicevano che fossi “bravo”. La scuola elementare l’ho frequentata in quattro scuole. Perché? Perché mia madre ha cercato di darmi il massimo. Ho iniziato a S.Maria di Gesù; non so con quali soldi mi abbia mandato al S. Giuseppe; dovendo andare ad abitare in zona Oreto ho iniziato a frequentare il Perez ed ogni mattina, in autobus da solo andavo a scuola. Il S. Chiara;  Poi il Ranchibile, per mia madre il massimo. Un luogo in cui schiaffi e sapere andavano a braccetto. I proff. Lo Piccolo, Piazza, il grand’uomo del prof di religione che era stato in missione. E poi gli esami di licenza media

 

Io avrei scelto di frequentare l’ Industriale ma volendo finire prima per potere lavorare: c’era il Magistrale.

Quattro anni in un a classe maschile ! Ricordo che alcuni di noi siamo partite anche con i pantaloni corti e siamo usciti giovani ben fatti. Mi ricordo di Santino, di Peppino, di Aldo, di Enrico, di Totò che rimase in terza; mi ricordo le partite di calcio nel banco, delle professoressa Coppolino di filosofia, grande donna che fumava “stop” senza filtro, mi ricordo della professoressa Titolo, bella donna tedesca.

Gli esami di stato: l’ultimo prima della riforma, l’ultimo che prevedeva la possibilità di essere rimandati a settembre. Ammesso con 8 in filosofia, promosso con 6!

Le feste per il diploma, sì due feste, una con i parenti l’altra con gli amici. Tutto a casa mia. E io compivo 18 anni. 3 agosto 1968. L’anno del terremoto in Sicilia

Mi ricordo i giorni del terremoto – gennaio 1968 -. Giorni di paura. Non avevamo come scappare non soltanto perché non avevamo un’automobile ma soprattutto perché la zia Pina veniva dalla frattura del femore, mia madre andava in giro col girello. Scesero i signori di sopra, salirono i signori di sotto. Una notte strana. 

Mi ricordo i primi veri “pruriti”, le prime voglie che partivano ed arrivavano da dentro.